25 APRILE – 1 MAGGIO: ASTENSIONE AL LAVORO COMMERCIO

Migliaia di lavoratori del commercio trascorreranno le festività dietro una cassa, un bancone di salumeria o ad assistere la clientela nei camerini prova. A pochi giorni dalle festività del 25 aprile e del 1 maggio abbiamo notizia di molti esercizi commerciali, grandi, medi e piccoli, aperti in queste date. Ricordiamo a tutti che il lavoro festivo nel commercio non può essere imposto dal datore di lavoro, e questo è confermato anche da diverse sentenze.
Non esiste obbligatorietà lavorativa per tutte le festività: invitiamo quindi gli addetti del comparto del commercio a non prestare la propria attività lavorativa e a rivolgersi ai sindacati. «A sei anni dal decreto “Salva Italia” del governo Monti – spiegano Ivan Garganigo e Biagio Carfagno, segretari provinciali di Filcams Cgil e Uiltucs Uil – possiamo dire che la liberalizzazione totale degli orari non ha incrementato l’occupazione e tantomeno rilanciato i consumi; i giganti della grande distribuzione in questi anni hanno ripetutamente aperto procedure di licenziamento collettivo e ancora chiedono sacrifici e riduzioni di salario ai propri dipendenti».
I sindacati chiedono una legge che regoli il caos delle liberalizzazioni totali e che la materia torni alle competenze regionali e comunali attraverso il confronto con le parti sociali, demandando ai territori la definizione di un “loro” modello sostenibile del commercio. «La strada delle aperture a oltranza – aggiungono – oltre a non migliorare le condizioni economiche e di vita delle lavoratrici e dei lavoratori del settore non ha prodotto effetti positivi nemmeno per le aziende, diversamente non si spiegherebbero i tanti licenziamenti nelle aziende del commercio. Ancora una volta ribadiamo la necessità di conciliare il proprio tempo di lavoro con gli impegni familiari e di coniugare le esigenze aziendali con quelle delle lavoratrici e dei lavoratori del settore (che già da anni lavorano la domenica e festività). La soluzione non è tenere i negozi sempre aperti; per questi motivi chiediamo alle imprese del settore di rispettare quanto da più parti è stato chiesto: tenete chiuso il 25 aprile e il 1 maggio».

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