CGIL: APPELLO AI PARLAMENTARI COMASCHI PER I VOUCHER

[vc_row][vc_column][vc_column_text]Con un emendamento alla manovra di correzione dei conti in discussione alla Camera, la maggioranza di governo sta tentando di reintrodurre i voucher.  Si tratta di un tentativo gravissimo che colpisce il funzionamento delle pratiche democratiche. La Cgil ha raccolto milioni di firme per riformare il mercato del lavoro ed estendere tutele universali a tutti i lavoratori.
«La Cgil di Como – spiega il segretario della Camera del Lavoro Giacomo Licata – si appella ai parlamentari comaschi, Chiara Braga e Mauro Guerra, relatore in commissione bilancio. Riteniamo la storia politica di entrambi connotata dalla sensibilità ai temi del lavoro.  A loro estendiamo l’invito a interrogarsi con noi sul modello di sviluppo del territorio comasco. Como sta cambiando il proprio tessuto produttivo, si afferma con forza lo sviluppo del terziario e del settore turistico in particolare, a questo scenario deve accompagnarsi un lavoro tutelato e qualificato. Non si può pensare di sostituire l’occupazione contrattualizzata del manifatturiero con il lavoro ultra-precarizzato pagato con gli scontrini».
Sui voucher la Cgil ha chiesto che gli elettori potessero decidere con il referendum, fissato dal governo Gentiloni per il 28 maggio. Lo stesso governo ha deciso di abrogare i voucher e quindi, come conseguenza, la corte di Cassazione ha sospeso il percorso elettorale.

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Se dovessero essere reintrodotti in forme uguali o assimilabili a quelle abrogate – conclude Licata – sarebbe chiara la volontà d’evitare il voto da parte di governo e maggioranza parlamentare, negando un diritto democratico e costituzionale dei cittadini italiani.  Se ciò dovesse davvero accadere, saremmo di fronte a un atto grave. È bene che chi ha la responsabilità di guidare il Paese ci pensi, l’Italia è una repubblica democratica».
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