EMERGENZA CORONAVIRUS – 2i RETEGAS

A fine marzo, 2i ReteGas Spa ci ha inviato una richiesta di attivazione della Cassa integrazione guadagni ordinaria, senzapreavviso alcuno e, per giunta, retroattiva al 1 marzo, con il chiaro intento di beneficiare del momento particolarmente delicato pergarantirsi ritorni che, a nostro modo di vedere, devono sostenere prioritariamente attività sicuramente più deboli e meno tutelate.2i ReteGas opera nel mercato della distribuzione del gas, mercato tutelato con introiti riconosciuti in tariffa, con conseguente continuitàoperativa e gestionale, trattandosi di un’attività indispensabile.

Nello specifico, si tratta di un’azienda partecipata dal fondo F2i, emanazione di Cassa Depositi e Prestiti che nel primo semestre 2019ha registrato un risultato netto di quasi 110 milioni di euro.
Riteniamo che il gruppo possa gestire con una diversa organizzazione i propri dipendenti, privilegiando il lavoro agile per il personalela cui attività lavorativa possa essere svolta attraverso tale modalità, limitando l’esposizione al contagio per il personale operativo,sospendendo tutte le attività non urgenti, salvaguardando la tutela e la sicurezza dei lavoratori impegnati nel servizio pubblico reso allacomunità, nell’interesse e nel rispetto di tutti, così come previsto dall’accordo sottoscritto con le associazioni datoriali del 27 marzo 2020.
A oggi, nonostante la nostra richiesta, non è ancora stato possibile costituire un Comitato per l’applicazione e la verifica delle regoledel protocollo di regolamentazione, così come firmato il 14 marzo tra Governo e parti sociali, in cui si definiscano le linee guida percontrastare e contenere la diffusione del virus Covid-19 nell’ambiente di lavoro.Trattandosi di società sostenuta da capitali pubblici abbiamo spiegato, tramite le segreterie nazionali, che la richiesta di utilizzo diammortizzatori sociali, nella fase delicata in cui si trova il nostro Paese, in particolare la nostra Regione, sia dannosa in quanto sottraerisorse pubbliche a discapito di chi più ne ha bisogno.
L’azienda non ha condiviso la nostra posizione, impedendoci di fatto di concordare l’integrazione salariale per quei lavoratori che,esaurite le ferie arretrate, si troveranno in cassa integrazione.Ancora una volta notiamo, con disappunto, scarsa disponibilità da parte dell’azienda di coinvolgere le parti sociali e mantenere buonerelazioni sindacali a beneficio dei propri dipendenti! Neanche in questa fase di emergenza nazionale.

 

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