Marcia della Pace a Como il 12 gennaio 2025

in un momento storico segnato da conflitti devastanti, divisioni crescenti e una corsa al riarmo che mette a rischio i diritti e la dignità di milioni di persone, la CGIL si fa ancora una volta promotrice di un messaggio chiaro e determinato: la pace è la nostra priorità.

La CGIL ripudia ogni forma di violenza, sopraffazione, terrore e terrorismo, condannando con fermezza ogni azione che semina violenza, morte e paura. Solo attraverso il dialogo, la giustizia e la solidarietà possiamo costruire un futuro di pace duratura.

La guerra è una soluzione facile che colpisce soprattutto le persone più deboli e arricchisce chi già detiene potere e risorse. Basta lasciare spazio alla volontà di predominio, alle esigenze di espansione, alla dominazione economica, alla sopraffazione dei diritti. È una soluzione feroce, violenta, annientatrice. E questa ferocia, con il tempo, diventa accettabile, normale. La violenza, per quanto ci stravolga e abbruttisca, è qualcosa a cui possiamo abituarci.

Ma la pace no, la pace non è facile. Vivere in pace è difficile. Richiede fatica, sacrificio, sforzi comuni. La pace non è naturale né spontanea: è un progetto collettivo che si costruisce con il tempo, con il dialogo, con la pazienza. Parlarne può sembrare sciocco, utopistico, infantile, ma oggi, di fronte a ciò che accade in Israele e Palestina, in Ucraina, nei massacri in Siria, nella guerra civile in Yemen, nelle violenze in Sudan e Sud Sudan, nell’oppressione del popolo curdo in Turchia, Iraq e Siria, nelle guerre dimenticate in Congo, Myanmar ed Etiopia, fino alle oltre 50 aree del mondo segnate da instabilità e conflitti armati, è un dovere morale farlo seriamente. Nei tanti luoghi in cui la guerra devasta vite e comunità, non possiamo permetterci di restare in silenzio.

La nostra stessa Costituzione, all’articolo 11, afferma con chiarezza che l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali. Questo principio fondamentale non può restare una dichiarazione vuota, ma deve essere il faro che guida il nostro Paese verso politiche di pace, dialogo e cooperazione internazionale.

Dobbiamo scuoterci dall’indifferenza, dall’anestesia che ci fa voltare lo sguardo altrove. Non possiamo accettare che la guerra diventi un altro flusso di immagini su uno schermo. La guerra non può essere qualcosa a cui ci rassegniamo.

Domenica 12 gennaio 2025, vi invitiamo a partecipare alla Marcia della Pace di Como, con partenza alle ore 14 da Piazzale Montesanto e arrivo in Piazza Giuseppe Verdi. Questo appuntamento rappresenta il momento principale del Mese della Pace e sarà un’occasione per unirci ad associazioni, amministrazioni comunali e cittadini per affermare, insieme, la nostra volontà di costruire una società basata sulla giustizia sociale, la solidarietà e i diritti umani.

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