Circa un anno fa una lavoratrice iscritta a NidiL Cgil è stata licenziata da una nota agenzia per il lavoro per giusta causa.
L’azienda utilizzatrice presso cui lavorava le aveva comunicato a voce di restare a casa per qualche giorno, la lavoratrice aveva rispettato l’ordine di servizio, ma dopo una settimana si era trovata recapitata la lettera di licenziamento. Motivo? Assenza ingiustificata. Non poteva dimostrare il contrario.
Uno di quei casi in cui i cavilli dei contratti e le cattive intenzioni di chi li applica si fanno gioco della buona fede di chi lavora. Uno di quei casi che troppo spesso capitano alle lavoratrici e ai lavoratori in somministrazione, che infine ci dicono di lasciare andare: “perché tanto non abbiamo le prove e non possiamo farci niente”.
Invece no! La NidiL Cgil insieme alla Filt Cgil, la categoria che segue l’azienda utilizzatrice, avvalendosi delle competenze dell’Ufficio Vertenze Legali della Cgil di Como, ha voluto andare fino in fondo.
Dopo una lunga trattativa ha trovato un accordo con l’Agenzia per il Lavoro. La lavoratrice è stata reintegrata; ora sta facendo un programma di riqualificazione professionale che le consentirà di ritornare operativa presso una nuova azienda utilizzatrice.
Una vittoria per la lavoratrice, per il lavoro e per la Cgil.