Como non può tacere.
È il tempo della responsabilità. È il tempo della pace.
Chiediamo una risoluzione del Consiglio comunale sulla Palestina.
Non in nostro nome. Non nel nome di Como.
Como è gemellata con Nablus (Palestina) dal 1998 e con Netanya (Israele).
Due città lontane da Como, ma unite a noi da un legame fondato sulla pace.
Un gemellaggio non è mero scambio culturale né rituale formale. È un patto
di responsabilità reciproca, di vicinanza tra comunità diverse, di impegno nel
dialogo e nella convivenza.
E oggi, mentre la guerra semina morte e divisione, quel legame ci interpella:
Como, città messaggera di pace, non può restare in silenzio.
Una tragedia che non possiamo ignorare!
Il mondo non può essere retto da un sistema di guerra.
Gaza e la Palestina sono devastate.
Dal 7 ottobre 2023 al 21 maggio 2025, gli attacchi israeliani hanno causato quasi 54.000 morti – tra cui oltre 15.000 bambini – e quasi 122.000 feriti.
Interi quartieri rasi al suolo, ospedali distrutti e un drammatico crollo dell’assistenza quotidiana: il più alto numero di vittime civili registrato dall’ONU.
È una guerra che colpisce soprattutto i civili, e in particolare le
persone più vulnerabili. Come ha scritto Haaretz:
“This isn’t really a war… it’s generals versus children”
— Non è davvero una guerra: è una guerra di generali contro bambini.
Il popolo israeliano soffre, e in Israele ci sono voci per la pace. Ma oggi il governo israeliano – ignorando le risoluzioni dell’ONU e la Corte Internazionale – ha
scelto la via della forza, della distruzione e della paura per mantenere il potere.
Una scelta che calpesta il diritto internazionale e allontana ogni speranza di pace.
La comunità internazionale è divisa. L’Europa incerta. L’Italia silenziosa. Eppure la Costituzione ripudia la guerra e a maggior ragione respinge lo sterminio
dei popoli. E Como?
È il tempo di scegliere.
Tacere significa voltarsi dall’altra parte. Agire significa scegliere la pace.
Como è Città messaggera di pace: la pace non si proclama, la si pratica, la si
difende, la si costruisce.
Per questo chiediamo che il Consiglio Comunale di Como approvi una risoluzione pubblica e coraggiosa, che dia voce a una città impegnata per la coerenza, la legalità, la dignità e la nonviolenza.
Le richieste al Consiglio comunale di Como:
1.Riconoscere l’urgenza di una pace giusta e duratura, che rispetti gli inalienabili diritti dei popoli.
2.Chiedere al Governo italiano di riconoscere ufficialmente lo Stato di Palestina, in nome della coerenza con il diritto internazionale.
3.Sostenere l’azione delle Nazioni Unite e della Corte Internazionale di Giustizia, per la protezione dei civili e il rispetto dei diritti.
4.Promuovere una missione istituzionale e umanitaria a Nablus, esprimendo
concreta solidarietà.
5.Rilanciare i rapporti con Nablus e Netanya, sostenendo iniziative di dialogo e
cooperazione civile.
6.Costituire una rete di Comuni per la pace e il diritto internazionale nella provincia di Como.
7.Chiedere la sospensione della vendita di armi a tutti i soggetti in conflitto.
8.Condannare ogni forma di occupazione, apartheid, colonizzazione, annessione e punizione collettiva.
9.Promuovere la campagna nonviolenta di Boicottaggio Disinvestimento Sanzioni BDS, legittima e supportata da tribunali europei.
Come possiamo
tacere?
Como può e deve scegliere
da che parte stare.
Per umanità e per giustizia.
Perché la pace non è neutrale.
È una scelta. È una responsabilità.
Ed è oggi un dovere morale e politico.