RICHIEDENTI ASILO NON POSSONO ESSERE RISPEDITI A CASA

[vc_row][vc_column][vc_column_text]I cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale presenti sul territorio comasco non possono essere “rispediti a casa”, come dichiara la segretaria cittadina della Lega Nord Alessandra Locatelli. In attesa dell’eventuale riconoscimento dello status di rifugiato, di protezione sussidiaria o tutela umanitaria, il migrante deve trovare una risposta di accoglienza dignitosa e qualificata. Qualsiasi azione differente andrebbe a ledere i diritti dell’individuo,decisi dalla legislazione europea (regolamento di Dublino e convenzione di Ginevra).

La città ha già risposto positivamente all’emergenza della scorsa estate, dispiegando un coordinamento tra forze istituzionali e realtà dell’associazionismo (Cgil compresa) che, passata la prima fase, tenta di tradurre queste buone pratiche in azioni di medio termine. L’emergenza umanitaria che vede in prima linea il nostro paese si affronta con politiche dell’accoglienza e dell’integrazione, per le quali una città di confine e frontiera come Como deve essere naturalmente vocata.

Si devono quindi mettere in atto ulteriori sforzi per completare i bisogni di posti letto necessari e previsti dal bando della Prefettura di Como, 2100 a fronte di un’offerta attuale di 1489. Risulta incomprensibile come, prima di eseguire la fase istruttoria necessaria, si possa stabilire se un migrante rientra in una delle classificazioni meritevoli di tutela internazionale. Nel corso di questa fase il migrante ha diritto ed è autorizzato a permanere sul territorio.
Riteniamo infine pericoloso e deleterio soffiare sul fuoco dell’intolleranza, ingenerando un clima di sospetto e di paura. Chi si riconosce dentro un quadro istituzionale, e sta per essere chiamato ad assumere cariche pubbliche nell’amministrazione cittadina, non può farsi interprete di istanze che, visto il quadro legislativo nazionale ed europeo, risultano oggi eversive. Siamo certi che la risposta del territorio sarà ancora una volta improntata ai valori di dignità e civiltà già dimostrati in passato.

Matteo Mandressi, segreteria Cgil Como (responsabile politiche dell’immigrazione)

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