VOUCHER: L’APPELLO DELLA CGIL DI COMO AI CANDIDATI SINDACI

[vc_row][vc_column][vc_column_text]Lo scorso 21 aprile, il Parlamento ha convertito in legge il decreto con il quale sono stati cancellati i voucher, rendendo cosi non necessario il referendum proposto dalla CGIL a favore della loro abrogazione. Meno di un mese dopo, a metà maggio, con l’occasione dell’esame alla Camera dei Deputati del decreto di correzione della manovra economica, i
“tecnici” di Palazzo Chigi fanno circolare una velina contenente le linee per la reintroduzione – sotto altro nome – dei voucher appena cancellati. Alcuni deputati, che un mese prima avevano pubblicamente sostenuto la necessità di cancellare i voucher, trasformano la velina di Palazzo Chigi in emendamenti per la reintroduzione degli stessi voucher, sotto le mentite spoglie di un “Libretto di Famiglia” per il lavoro occasionale in ambito domestico e del “Contratto PrestO”. Si arriva a un testo con l’imprimatur del Governo che sabato 27 maggio
(36 giorni dopo) viene approvato in Commissione Bilancio della Camera e portato in Aula per l’approvazione il successivo lunedì.

La CGIL di Como estende l’invito a tutti i candidati a firmare l’appello per il rispetto dell’art. 75 della Costituzione, per difendere la democrazia e il diritto dei cittadini a decidere, per contrastare la precarietà, per un lavoro dignitoso tutelato e col pieno riconoscimento dei diritti. “Con questa lettera – spiega il segretario provinciale della Cgil Giacomo Licata –  non vogliamo discutere le opinioni di ciascuno sui voucher e su come normare il lavoro realmente occasionale, bensì rimarcare come si sia in presenza di una aperta violazione dell’art. 75 della Costituzione e di uno schiaffo alla Democrazia perché si è di fatto impedito ai cittadini di esprimersi con il voto sulle materie proposte dal referendum.
Per questo la CGIL di Como estende l’invito a tutti i candidati alle elezioni amministrative a firmare l’appello allegato per il rispetto della Costituzione, per difendere la democrazia e il
diritto dei cittadini a decidere, per contrastare la precarietà, per un lavoro dignitoso tutelato e col pieno riconoscimento dei diritti”.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

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