16 MARZO/ AL GLORIA CON I BAMBINI DI ORNELLA

[vc_row][vc_column][vc_column_text]I bambini di Ornella invitano, mercoledì 16 marzo alle 21 allo Spazio Gloria del circolo Arci Xanadù in via Varesina 72 a Como, al Concerto solidale Migrant il cui ricavato (ingresso 12 euro) verrà destinato interamente a sostenere le attività svolte da Les Enfants d’Ornella, associazione gemella fondata da Severino Proserpio, già Abbondino d’oro 2007, che ha costruito e gestisce presso il villaggio costiero di Kelle, in Senegal, il Centro di accoglienza e formazione Giovanni Quadroni a favore di fanciulli e adolescenti privi di genitori o provenienti da famiglie di pescatori poveri, privi dei mezzi indispensabili per garantir loro una crescita rispondente agli standard minimi previsti dalla Dichiarazione Universale dei Diritti del Fanciullo quali vitto e cura della persona, assistenza sanitaria, alfabetizzazione e diritto all’educazione, all’istruzione e alla formazione professionale, diritto alla sicurezza sociale, materiale e morale. Gli stessi artisti presenti si esibiranno a titolo gratuito, in segno di concreta solidarietà e condivisione con le finalità e le pratiche  svolte, a Como e in Senegal, dalle due associazione gemelle. Per i Bambini di Ornella si esibiranno Sandro Joyeux e Weet Bleus Feelings.

Sandro Joyeux, musicista vagabondo, getta un ponte tra la canzone francese e i ritmi del mondo, mescola musica di viaggi, di danza e di condivisione. Alexandre Joyeux Paganini nasce a Parigi nel 1978, mamma francese e papà italiano.Nel ’98 entra nei King’s Roots, band Reggae con cui suona nei locali di Parigi e dintorni. Dopo tre anni la band si scioglie e Sandro si mette in viaggio. Il Marocco lo segna profondamente: assiste a “trance Gnawa”, incontra ragni e musicisti marocchini, impara le prime parole in Arabo. Poi arriva la grande scoperta: l’Africa nera che irrompe con Boubacar Traore. Trovare gli spartiti è impossibile, così Sandro studia ad orecchio il repertorio del cantautore maliano e inizia ad appassionarsi alla musica del West Africa: Salif Keita, Oumou Sangare, Youssou N’dour, Amadou e Mariam. Nel 2004 si trasferisce a Lille che quell’anno è Capitale Europea della Cultura. Qui fonda i 100Dromadaires, band dalle influenze Reggae e Afro.  Dopo l’Africa Sandro fa più di 300 concerti in giro per la Francia. Nel 2009  torna in Italia. Viaggiando per l’Itala scopre un’altra Africa: quella dei braccianti agricoli. Nasce l’Antischiavitour, il suo viaggio musicale in giro per le campagne d’Italia a sostegno dei migranti: dalla baraccopoli del Gran Ghetto di Foggia al campo di Rosarno fino a Saluzzo, in provincia di Cuneo.
Tra Dicembre 2012 e Gennaio 2013 è voce e chitarra nella band di Tony Esposito per le sei serate napoletane tutte sold out del Tour di Pino Daniele -Tutta n’ata storia – che vede ospiti anche James Senese, Enzo Gragnaniello, Tullio De Piscopo e Raiz.
Scrivono di lui: «Il concerto di Sandro Joyeux è un’iniezione di pura energia e allegria. Canta in francese, inglese, in arabo e in diversi dialetti africani. È interprete ironico e scanzonato, avvolgente e coinvolgente, alla maniera dei Griot ammalia il pubblico attraverso i suoi suggestivi racconti di viaggio o le storie e leggende legate alle canzoni, lo prende per mano e lo coinvolge fino a farlo cantare a squarciagola in lingue esotiche e sconosciute». «Ben oltre la world music e i suoi ormai triti cliches, più dalle parti di Manu Chao e di quegli artisti che non ‘contaminano’ stili musicali, ma portano semplicemente in musica la loro vita, frutto di mille contaminazioni ed esperienze di vita». (Leave Music)

Weet Bleus Feelings, una band per cinque elementi. Nascono «a Como nel 2006 con la passione per il blues e le stesse idee su come suonarlo: non la replica di qualcosa di già fatto e sentito, ma la voglia di parlare un linguaggio antico per raccontare la realtà attuale. Tanti maestri, nessun profeta». In 7 anni si divertono «a suonare vicino a casa e a valicare le Alpi verso la Germania, nei bar e sul palco del Brianza Blues Festival, in compagnia, tra gli altri, di Blue Lou Marini, Max Prandi, Fabio Treves, Mick Taylor, Davide Van de Sfroos. Psycho Grandma’s Blues, il primo disco, è il risultato: Psycho, perché 7 note son poche e 6 corde anche meno; Grandma’s, perché da qualche parte si deve pur esser nati; Blues perché è l’unica lingua che conosciamo. Il suono è bagnato come New Orleans sotto l’alluvione ma la testa rimane ostinatamente fuori dall’acqua».

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