27 NOVEMBRE: ATTIVO UNITARIO CGIL, CISL E UIL

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C’è qualcosa che non va nella manovra economica elaborata del Governo. Lacune gravi e vistose, secondo l’opinione di Cgil Cisl Uil. Che, per correggere la rotta, propongono misure destinate a rendere più equo e certo il futuro del Paese.  Di questo si discuterà nell’attivo unitario sul tema «La manovra economica del Governo e il documento unitario Cgil Cisl Uil», organizzato dai sindacati confederali comaschi martedì 27 novembre. L’appuntamento è fissato alle 14:30 al Cinema Gloria a Como in via Varesina 72. Parteciperanno all’incontro i delegati sindacali,  Giacomo Licata, segretario generale Cgil Como, Francesco Diomaiuta, Reggente Cisl dei Laghi e Salvatore Monteduro, segretario generale Uil del Lario. Le conclusioni saranno affidate a Giuseppe Massafra, segretario nazionale Cgil a nome di Cgil Cisl Uil nazionali.
«La manovra del Governo, pur rappresentando una prima inversione di tendenza – sottolineano i sindacati nel documento che indica le priorità della Legge di bilancio 2019 – mostra elementi di inadeguatezza ed è carente di una visione del Paese e di un disegno strategico che sia capace di ricomporre e rilanciare le politiche pubbliche finalizzate allo sviluppo sostenibile e al lavoro. L’utilizzo degli oltre 22 miliardi di spesa previsti in deficit dalla manovra deve essere finalizzato a nuove politiche che mettano al centro il lavoro e la sua qualità, in particolare per i giovani e le donne, che siano in grado di contrastare l’esclusione sociale e la povertà; che determinino processi redistributivi e di coesione nel Mezzogiorno; che prevedano investimenti in infrastrutture materiali e sociali; innovazione, scuola, formazione e ricerca, prevenzione e messa in sicurezza del territorio e che sostengano le politiche industriali. La manovra traccia, invece, un percorso diverso: mancano le risorse per gli investimenti poiché si privilegia invece la spesa corrente, si preannunciano ulteriori tagli e si introducono misure che non determinano creazione di lavoro, ma rischiano di rappresentare mere politiche di assistenza. Il contrasto alla povertà è senza dubbio una priorità per il Paese, ma la povertà non si combatte se non c’è lavoro e non si rafforzano le grandi reti pubbliche del Paese: sanità, istruzione e servizi all’infanzia e assistenza. Del tutto assenti sono i riferimenti all’innovazione nella Pubblica Amministrazione e al rinnovo dei contratti in essere e di quelli futuri».
Su questa base Cgil, Cisl e Uil intendono aprire il confronto con il Governo sostenendo le proposte, anche con forme e gli strumenti propri dell’esperienza sindacale.

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