COMO: NO ALLA REINTRODUZIONE DEI VOUCHER IN AGRICOLTURA

Le organizzazioni sindacali Fai Cisl dei Laghi, Flai Cgil Como, Uila Uil del territorio di Como sostengono le posizioni espresse dalle segreterie Nazionali ed esprimono grande disappunto sulla reintroduzione di voucher in agricoltura, espresse dal ministro del Lavoro e in discussione all’interno del cosiddetto “Decreto Dignità” in Parlamento.
In un settore come l’agricoltura, con un contratto nazionale appena rinnovato, non riusciamo a capire come mai si debba aprire una discussione su aspetti che già le parti hanno superato.
Basterebbe applicare i contratti collettivi nazionali che, nel settore agricolo, prevedono il lavoro stagionale con la possibilità della chiamata giornaliera dell’operaio agricolo a tempo determinato (il cosiddetto avventizio), con applicazione della retribuzione prevista dal contratto nazionale e dal contratto provinciale di riferimento (per Como e Lecco valore orario lordo 10,1885euro).
Il contratto di lavoro si conclude consegnando semplicemente al lavoratore la comunicazione unica obbligatoria prevista dalla legge contenente alcune informazioni essenziali: i dati dell’azienda, del lavoratore, delle giornate previste e non garantite di lavoro. L’assunzione di lavoratori agricoli avventizi consente ai medesimi di attivare l’ammortizzatore sociale che dà il diritto all’indennità di disoccupazione agricola.
Nel settore agricolo a Como le aziende, essendo collocate in un’area Pedemontana considerata svantaggiata, hanno sgravi contributivi tra il 30% e il 70%.
In agricoltura la reintroduzione dei voucher sarebbe esclusivamente un ulteriore risparmio sul costo del lavoro per le imprese, ma per i lavoratori un notevole aumento della precarietà e sfruttamento, oltre a un aumento dei rischi per la salute e la sicurezza e una perdita di garanzie previdenziali e assistenziali. La strada da percorrere è dare valore e vera dignità al lavoro con la piena applicazione dei contratti

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