L’ennesimo episodio di violenza, una giovane donna di soli 20 anni aggredita nell’erbese.
Ancora una donna colpita, e in questo caso sfregiata al volto, dall’ex fidanzato.
Ancora una volta il responsabile era già stato arrestato per stalking nei confronti della vittima.
Questa violenza è sistemica, non sono casi isolati, l’incapacità di gestire le proprie azioni e di non accettare il rifiuto e i no, da parte degli uomini, è conseguenza della cultura del possesso più aggressiva e brutale. Quest’ultimo episodio ne è una chiara espressione: “se non sei mia, non sarai di nessuno perché il tuo volto sarà sfregiato per sempre”.
Non serve un minuto di silenzio per ricordare Giulia o tutte le altre donne uccise, serve tutta la nostra forza e anche la nostra rabbia, per respingere ogni forma di violenza. La nostra ribellione determina frustrazione negli uomini, questo non ci rende più vulnerabili, ma più consapevoli dell’importanza delle nostre azioni quotidiane. Non faremo silenzio e urleremo per respingere ogni forma di prevaricazione e per riaffermare la necessità e l’importanza delle politiche di contrasto alla violenza di genere che devo diventare la priorità superando la logica emergenziale.
I percorsi di educazione all’affettività e alla sessualità, soprattutto tra le giovani generazioni, devono essere più incisivi ed estesi a tutti gli istituti di ogni ordine e grado, prevedendo specifici moduli relativi al rispetto dell’altr3 (anche sotto il profilo del consenso nella relazione). Serve lavorare fin dall’infanzia perché gli episodi di violenza di genere degli ultimi mesi, riguardano soprattutto giovani e dimostrano che quanto fatto finora non basta e che di questi percorsi c’è un bisogno estremo. Questi percorsi devono essere estesi anche nei luoghi di lavoro.
E’ necessario che questa “battaglia” venga portata avanti da uomini e donne. I ragazzi, i giovani potranno identificarsi con un maschile positivo, impegnato concretamente in un cambiamento culturale e sociale, in ogni luogo: nelle scuole, nei posti di lavoro, in famiglia, o dove c’è socialità.
Per tutte queste motivazioni saremo in piazza per partecipare alle iniziative organizzate in occasione della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza di genere. Invitiamo tutt3 a partecipare venerdì 24 novembre alle ore 17.00, al presidio che si terrà in piazza San Fedele a Como.