CAMERA DI COMMERCIO: AVVIARE L’ITER DI ACCORPAMENTO

Lo scorso 25 agosto il Consiglio dei Ministri ha approvato lo schema del Decreto Legislativo n. 327
attuativo della Legge Delega n. 124/2015 per il riordino delle Camere di Commercio.
Il provvedimento prevede la riduzione delle Camere di Commercio da 105 a 60 tramite
accorpamento degli Enti limitrofi nell’ambito della stessa Regione, il taglio delle funzioni e dei
servizi ad esse attribuiti, la conferma della riduzione del diritto annuale nella misura del 50%
rispetto al 2014 a decorrere da gennaio 2017.
Già da alcuni mesi il personale camerale è in stato di agitazione a livello nazionale e lo scorso 29
settembre ha manifestato con ferma determinazione in Piazza Pietra a Roma la contrarietà a una
riforma che pretende di migliorare il Sistema ma che di fatto taglia le entrate, riduce i servizi e
allontana gli Enti dal territorio produttivo rendendo più difficoltoso il contatto utile per un rilancio
delle economie locali; non garantisce, inoltre, il mantenimento dei livelli occupazionali e la
valorizzazione delle professionalità del personale camerale.
Dalla data di entrata in vigore del Decreto, la cui approvazione definitiva è prevista per fine
novembre, Unioncamere avrà tempo 6 mesi per presentare al Ministero dello Sviluppo Economico
un piano complessivo di riorganizzazione degli enti camerali che comprenderà anche la nuova
geografia territoriale. Fino a tale data rimane la facoltà per i singoli consigli camerali di
procedere all’accorpamento volontario che dovrà ottenere il via libera dal MISE.
Le Camere di Commercio di Como e di Lecco, che rientrano tra gli Enti obbligati all’accorpamento
in considerazione del numero delle imprese e delle unità locali iscritte al Registro Imprese (60.000
per Como e 33.000 per Lecco), da mesi stanno ragionando sui possibili accorpamenti.
Le Rappresentanze Sindacali Unitarie delle Camere di Commercio di Como e Lecco
intendono manifestare la convinzione di tutto il personale sull’urgenza di avviare l’iter di
accorpamento tra i due Enti.
Diverse sono le motivazioni che, allo stato attuale, spingono a considerare questa la soluzione
migliore tra quelle possibili:
 l’accorpamento delle due circoscrizioni territoriali ha riscontro storico e culturale oltre che
morfologico;
 a livello politico si discute sul mantenimento del territorio del Lario come unico, nel
ragionamento più ampio che coinvolge le Aree vaste;
tra le nuove funzioni delle Camere è prevista “la valorizzazione del patrimonio culturale
oltre che lo sviluppo e la promozione del turismo” ed essendovi una forte continuità
naturalistica e paesaggistica tra le due zone, lo svolgimento dell’attività in sinergia
permetterebbe di massimizzare i risultati ottimizzando i costi;
i due Enti erano, fino al 1993, un’unica Amministrazione e ancora oggi numerosi sono i
contatti in diversi ambiti lavorativi ;

la Camera di Monza su cui Lecco ragionava per un possibile accorpamento, nel luglio
scorso, ha deliberato di accorparsi con Milano (scelta adottata anche da Lodi); la Camera
di Varese con cui Como ha avuto contatti non ha mai dimostrato un reale interesse a
soluzioni comuni e non ha alcun obbligo normativo all’accorpamento;
 la fusione dei due Enti consentirebbe di assumere un assetto organizzativo che
andrebbe a colmare anche le funzioni amministrative ora in sofferenza. Ad oggi infatti
il personale effettivamente in servizio è nettamente inferiore a quello delle attuali piante
organiche previste (Como: 59 su 76; Lecco 35 su 49) a cui va aggiunto il personale delle due
aziende speciali (Como – Sviluppo Impresa: 10, Lecco – LarioDesk: 3)
Proprio per tali motivazioni le Rappresentanze Sindacali Unitarie delle Camere di
Commercio di Como e Lecco chiedono che gli organi politici dei due Enti prevedano un
percorso da attivare nel più breve tempo possibile al fine di prevenire eventuali soluzioni
obbligate prese direttamente dal Ministero o fortemente influenzate da Regione
Lombardia anche senza le opportune e necessarie verifiche sul territorio e senza tutelare
al meglio i lavoratori dei due Enti.

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