NATALE AMARO PER GLI EXDIPENDENTI MERITALIA: ANCORA INCERTEZZA SUI COMPENSI ARRETRATI

Giovedì scorso, al tribunale di Monza, si sarebbe dovuta svolgere la prima udienza per la richiesta di concordato liquidatorio da parte di Meritalia, azienda canturina fondata nel 1987 e per anni leader nel settore dell’arredamento,  arrivando a lavorare con importanti designer come Gaetano Pesce e a collaborare con Fiat.

Purtroppo, l’udienza è stata rinviata a fine gennaio per mancata notifica. Avrebbe potuto portare notizie positive dopo un anno travagliato, ma purtroppo non è stati cosi: gli ex dipendenti della Meritalia trascorreranno il secondo Natale amaro, con poche certezze sul proprio futuro e in attesa di sapere quando e se potranno percepire i compensi che spettano di diritto, in seguito al lavoro svolto fino all’ultimo giorno prima del licenziamento.

Ricostruendo la vicenda: come tante altre aziende brianzole del settore, Meritalia è stata pesantemente colpita dalla crisi globale del 2008. Negli ultimi anni, ha subito un ulteriore calo di fatturato, arrivando a richiedere un “concordato preventivo” lo scorso dicembre. Il dissesto finanziario era tale che, dopo mesi di interlocuzione con il tribunale di Monza e di trattative con Filca Cisl dei Laghi, Fillea CGIL Como e Fim Cisl dei Laghi, il 9 agosto di quest’anno  è stata avviata una procedura di mobilità, attraverso la quale sono stati licenziati tutti i ventidue dipendenti allora in forza. Quest’ultimi hanno poi inoltrato all’Inps la domanda di Naspi, devono ancora ricevere la tredicesima relativa al 2018, i ratei di tredicesima relativa al 2019, il preavviso (e per alcuni si arriva anche a due mesi di stipendio), le spettanze di fine rapporto ed il Tfr.

Al momento, non si sa quando percepiranno il proprio compenso.

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