NIDO DI LORA: I SINDACATI PREOCCUPATI. “L’AFFIDAMENTO E’UNA FORMA DI SPECULAZIONE E DUMPING SALARIALE. SI FACCIA DIETROFRONT

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Il Comune di Como non chiude l’asilo di Lora e per evitare di gestire una patata bollente, ne affida la gestione ai privati. Questa scelta, messa nero su bianco nel piano esecutivo di gestione 2019, preoccupa i sindacati e la Rsu. Appare chiaro che tutto era studiato già all’inizio dell’anno scolastico 2019, infatti non sono state fatte nuove assunzioni nei nidi (se non in ridottissime quantità). Inoltre il comune decide di intervenire con assunzioni di personale educativo all’ultimo momento per ridurre la lista d’attesa, senza però prospettive per il futuro anno scolastico. Ma i conti erano già fatti: ”assunzioni a tempo determinato su tutti i nidi, poi spostamento del personale di Lora su altri nidi, ed affidamento della gestione del nido di Lora ai privati”.

 

L’affidamento di Lora ai privati è evidentemente una forma di speculazione e di dumping salariale a danno dei lavoratori. Infatti il personale dipendente dei privati avrà contratti meno remunerati e con condizioni normative fortemente peggiorate rispetto al resto del personale che lavora nei nidi comunali. Inoltre, dovendo garantire un guadagno al gestore privato, ci saranno evidenti ricadute sul servizio. In più, il progetto educativo attualmente presente e trasversale per tutti i nidi potrebbe non essere più tale, in quanto la gestione non sarebbe più diretta.

Questa scelta non è per nulla condivisa dalla RSU e da Cgil, Cisl e Uil: il rischio  concreto di un abbassamento delle condizioni di contrattuali (economico-normative) è alle porte, con conseguenze negative sui lavoratori e sulla qualità del servizio. Il personale adibito alle attività nei nidi direttamente dipendente dal Comune andrà piano piano riducendosi e questo porterà ad ulteriori affidamenti di gestione ai privati, soprattutto dei nidi più piccoli (via Passeri e Monte Olimpino) oppure anche alla chiusura (come già fatto per il nido di piazza Camerlata nel 2016) con la probabile  dismissione del servizio in capo al Comune. Per questo chiediamo l’immediato “dietrofront” da parte dell’amministrazione, non è accettabile che si offrano servizi solo sulle spalle dei lavoratori. Inoltre, se andrà bene il personale oggi dipendente del comune potrà continuare a svolgere la propria attività senza mutamenti, se dovesse invece aprirsi una prospettiva di esternalizzazione o privatizzazione più generalizzata le problematiche saranno moltissime e ricadranno proprio sulle operatrici e sugli operatori oggi presenti.

 

Servizi come gli asili nido pubblici hanno una finalità educativa e sociale e non possono essere gestiti solo in termini di economicità. Liberarsi della gestione di un servizio come questo, in un momento in cui il dibattito pubblico ne rilancia la centralità, appare evidentemente anacronistico.

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